LEttera a me stesso
Aprendo l’Universo dentro
A volte mi perdo nell'immensità di un cielo stellato, chiedendomi come ogni stella trovi il suo posto in quel vasto tappeto di oscurità. È una danza silenziosa e perfetta, dove ogni luce brilla senza mai vacillare, guidata da un'armonia invisibile. Questa stessa semplicità apparente cela un mistero profondo che la mente umana tenta di decifrare, frammentandolo in concetti e teorie.
Quando riusciamo a spiegare qualcosa, spesso la priviamo della sua magia, riducendola a un fatto scontato. Per questo io scelgo di abbandonare la comprensione e abbracciare la meraviglia di ciò che è. Voglio amare con la purezza del primo incontro, credere nell'impossibile, come quando le nostre lacrime si fondono con l'oceano, restituendo al mare la sua infinita bellezza, e i nostri respiri diventano parte del vento.
Voglio credere che possiamo amare infinitamente, che ogni anima incontrata è una parte di un tutto che ci ritroverà un giorno, oltre l'ultimo tramonto. In quel momento, ci riabbracceremo tutti, eternamente uniti. È questa la visione che coltivo, la bellezza che voglio catturare con lo sguardo, la stessa che si manifesta nei gesti, nei pensieri e nelle parole.
Voglio vivere così, aperto alla bellezza, capace di lasciare che accada. Fino ad ora ho proiettato il mio dolore sul mondo, ma ora i miei occhi vedono la verità del mio essere, e il mio essere si allinea con ciò che risuona di più in me. È per questo che scelgo di essere bellezza, di crederci con tutto il cuore. Perché ciò in cui crediamo diventa la nostra realtà, e adesso, proprio adesso, mentre navigo nel mare del dubbio, scelgo di credere nella bellezza. Anche se sembra folle.
Davide Raia