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L'impotenza di fronte al dolore del mondo: quando l'amore diventa la nostra risposta
Mi sveglio questa mattina con un peso al petto. Il mondo intorno a noi si sta consumando in una spirale di violenza e dolore che sembra inarrestabile. Le immagini che arrivano da Gaza sono di una crudeltà che spacca l'anima: padri che tengono tra le braccia i corpi senza vita dei loro figli, madri che urlano nomi che non riceveranno più risposta, una popolazione civile intrappolata in quello che molti osservatori internazionali hanno definito un genocidio.
I numeri parlano di una realtà devastante: secondo i dati più recenti, oltre 63.000 persone hanno perso la vita in questo conflitto, con la stragrande maggioranza di vittime palestinesi. Oltre il 90% delle abitazioni a Gaza è stato danneggiato o distrutto, lasciando milioni di persone senza un tetto, senza dignità, senza futuro. La fame è stata ufficialmente dichiarata per la prima volta nella Striscia, con più di mezzo milione di persone intrappolate in condizioni di carestia.
Di fronte a questa immensità di sofferenza, mi sento piccolo. Inutile. Impotente.

I movimenti del corpo portano benessere profondo
Muoversi in un certo modo, con consapevolezza e ritmo, ha un indiscutibile potere di trasformare il nostro essere interiore, facendoci accedere a stati profondi di gioia e benessere. Lo sapevano bene gli antichi - le pratiche del kundalini yoga per esempio, e oggi le nuove scoperte scientifiche ci confermano questa connessione tra movimento e stati emotivi positivi.

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